Da Lunedì 17 Giugno 2019 ore 10.00 a Domenica 30 Giugno 2019 ore 23.00
Cool-tour street 2019
Cool-tour street 2019 Ghetto Ebraico e dintorni
Dal 17 al 30 giugno (un progetto dedicato alle strade di Bologna con cultura, arte, storia, memoria e contemporaneità idea e progetto di Daniela Delvecchio/ Promosso da Ascom Bologna ). Quest ’ anno vi condurrà nel tracciato labirintico del Getto ebraico racchiuso dalle storiche vie: Oberdan, Marsala e Zamboni, ove in altrettante piazzette sboccano ai sui varchi, con un intenso ed approfondito programma di visite, proposte editoriali ed opere d ’ arte contemporanea ospitate ed esposte negli spazi di diverse funzioni, attività commerciali e professionali.
Negli spazi di Les Pupitres
dalla memoria della mente alla memoria del corpo in un viaggio nella storia ebraica iraniana: immagini e calchi* nell’installazione di Maryam Amir MEMORIE EBRAICHE IRANIANE
*calchi realizzati dall’artista sul proprio corpo per questa installazione.
La storia umana è costruita sul movimento.
L ’ essere umano ha sempre cercato sicurezza , tranquillità e sostentamento , girando e traslocando, muovendosi da un paese ad un altro, da una terra ad un’altra, con la guida di un capo o di un profeta, ma anche senza guida, sospinto dalla sua natura. La ricerca di terra e di felicità è però difficile, forse irraggiungibile, ostacolata in ogni epoca da mille problemi. Guerre, trasferimenti obbligati e sofferenze spesso sono alimentati e sorretti dalla ricerca di una casa sicura, di un progresso, di una vita migliore o solo una vita. Io condivido questa sofferenza dell’abbandono, i miei lavori accolgono questo sentimento riprendendo frammenti di memoria che rappresentano la storia di tanti esseri umani. I calchi del viso e delle mani sono la metafora della memoria dell’uomo e il lavoro del suo esistere. Maryam Amir
MEMORIE EBRAICHE IRANIANE
Cenni storici
Quella iraniana, dopo Israele, rappresenta oggi la Comunità Ebraica più numerosa dell’intero Medio Oriente. Essa ha origini antichissime, risalenti alla prima diaspora ebraica, nell’VIII secolo a.C. Nei suoi 2.700 anni di storia, la comunità ebraica iraniana ha conosciuto periodi di grande splendore, come durante l’epoca sasanide e l’ultima, prima dell’avvento dell’Islam, quando essa rappresentava numericamente la prima comunità ebraica al mondo, sopravanzando persino la Palestina. A quell’epoca, si attesta la presenza in Iran di città a maggioranza ebraica. L’epoca safavide (1501-1722) coincide con l’inizio della decadenza della comunità ebraica in Iran. Un’ultima età dell’oro per la comunità fu invece il regno di Mohammad Reza Pahlavi (1941-1979), quando gli ebrei videro, da molti punti vista, migliorato il loro status e la loro stabilità. Si stima che, fra gli anni ’60 e ’70, la comunità ebraica iraniana fosse la più facoltosa dell’intero continente asiatico, al di fuori dello stato di Israele. Ma anche i nuovi regimi come nel passato, tra luci ed ombre, in molti casi hanno creato un rapporto problematico e di tensione, sebbene non possa definirsi persecutorio. Sebbene si sia registrata registra una grave tra gli anni ’70 e ’80 in Iran vivono ancora oggi diverse migliaia di ebrei, e sono tuttora in funzione sinagoghe e scuole per i membri di questa comunità millenaria. Le stime più ottimistiche parlano di 30.000 ebrei ancora presenti nel paese, mentre il censimento ufficiale del 2011 parla di 8.756 persone concentrati a Teheran e in grandi città come Isfahan e Shiraz, dove sono presenti sinagoghe per le comunità locali. Ad Hamedan si trova la tomba dei biblici Ester e Mordecai, il luogo di pellegrinaggio più importante per gli ebrei iraniani, aperto anche ai turisti. I dati dimostrano come in Iran il pregiudizio contro gli ebrei sia meno diffuso che in qualsiasi altro paese del Medio Oriente o dell’Africa settentrionale. Una sorpresa per molti, forse, ma non per chi conosce bene l’Iran, e l’ospitalità e la tolleranza della sua gente.